Marmo Commesso

Tecnica dell'accostare il marmo per creare capolavori

Commesso Marmoreo

La Chiesa utilizzò, soprattutto con la Controriforma,  la forza di persuasione delle immagini come strumento di catechesi:  l’altare nel corso del Seicento si trasforma in un compendio iconografico ricco di significati che devono invitare alla meditazione.

 

Per San Carlo il “pio ornato” deve ispirare sentimenti religiosi e al contempo i suoi marmi rari ed i metalli preziosi con cui veniva intarsiato, devono mostrare ai fedeli il potere spirituale e temporale della Chiesa.

 

In territorio bresciano, ricco di cave e famoso per l’abilità dei suoi marmorini, gli altari del Sei – Settecento, rimangono una delle testimonianze più ricche della conoscenza e delle competenze artistiche del tempo.

 

Le forme decorative, le tecniche di lavorazione, le soluzioni compositive ed ornamentali ereditate dal passato persistono e si mescolano con gli insegnamenti e i gusti più aggiornati dei fiorentini Corbarelli, responsabili della diffusione del cosiddetto “commesso” o mosaico alla fiorentina, in quel contesto artistico che nel settecento troverà splendida fioritura.

Il commesso fiorentino è una vera e propria pittura di pietra, nella quale sono assunti come soggetto della rappresentazione elementi figurativi naturalistici o paesaggistici, realizzati in pietre dure.

La varietà dei materiali utilizzati e le soluzioni ornamentali ricorrenti, rivelano uno spiccato interesse per le qualità materiche delle pietre. Le superfici con screziature variegate, infiorescenze calcaree o residui di fossili, vengono impiegati nella decorazione su unica lastra, posta cromaticamente a contrasto con una fascia di contorno in marmo nero che ne mette in risalto le peculiarità geologiche.

Intorno agli anni Ottanta del Seicento, l’importante famiglia fiorentina dei Corbarelli operò a Brescia, così come a Padova, Vicenza, Modena e nel mantovano, introducendo l’arte del commesso fiorentino ad intarsio a carattere naturalistico, anche nell’architettura sacra.

Praticamente in ogni chiesa del territorio esiste almeno un altare in commesso marmoreo.  Nella chiesa di Santa Maria Assunta in Botticino gli altari in commesso sono 7 e nella chiesa di San Giovanni a Rezzato l’altare maggiore, con la sua complessa costruzione stilistica  è Il capolavoro (locale) dell’arte del commesso.

 

Maggiori approfondimenti sul commesso marmoreo si possono trovare sul sito della dott. Renata Massa

 

A cura di Nicoletta Senco

Ecomuseo del Botticino