Della primitiva costruzione trecentesca, rimane solamente il bel campanile romanico. Non rimangono invece tracce delle ristrutturazioni rinascimentali.
La chiesa nel 1592 era così inadeguata da fare in modo che la Curia vescovile ritenesse opportuno intervenire, anche se la costruzione prenderà avvio solamente con decisione unanime del consiglio comunale, nel 1631.
I lavori effettivi avranno inizio solo nel 1640 per concludersi nel 1682. Dal 1672 al 1682 venne realizzata la facciata in marmo.
Verso la fine del Seicento fu demolito il vecchio coro per realizzare un’area presbiteriale più ampia e profonda, che potesse ospitare il grandioso altare maggiore, opera del 1735 del rezzatese Vincenzo Baroncini; la realizzazione delle statue dalla predella alla tribuna è affidata ad Antonio Calegari.
Di particolare rilievo artistico soprattutto per i marmi, sono gli altari di San Vincenzo e della Beata Vergine Maria.
La decorazione pittorica fu realizzata nel 1931 dal professor Luigi Morgari.
Le navate laterali sono suddivise in otto cappelle affrescate con scene, motivi e simboli religiosi che illustrano i santi cui sono dedicate.
L’organo interno venne commissionato a Graziano Antegnati.
La struttura attuale risale ai lavori di ammodernamento svolti tra il 1672 e il 1682.
La facciata è resa più armoniosa dai due modiglioni barocchi e dal cornicione posto tra l’ordine superiore e quello inferiore, mentre le due nicchie ai lati del portale avrebbero dovuto ospitare le statue dei due Santi della parrocchia: San Pietro e San Giovanni Battista.