Rezzato

L'altare maggiore della Chiesa di San Giovanni è "il Capolavoro"

Altare Maggiore della Chiesa di San Giovanni

Punto focale della Chiesa dedicata a San Giovanni è  il meraviglioso altare maggiore, opera del 1735 del rezzatese Vincenzo Baroncini.

Interamente lavorato con marmi policromi su fondo nero di paragone (sempre nell’ambito del commesso marmoreo ormai in piena e completa diffusione)

 

Grazie ad un documento datato 11 aprile 1728, ritrovato nell’archivio comunale di Rezzato, si viene a conoscenza che la realizzazione delle statue dalla predella alla tribuna, sono affidate all’opera di Antonio Calegari, figlio di quel Santo che ha realizzato gli angeli dell’altare della Vergine al Santuario.

 

Nel documento, si fa riferimento a 21 sculture previste per l’arredo dell’altare ma di queste, quattro sono andate disperse.

Tre dovevano trovarsi in corrispondenza dei tre spazi vuoti tra le colonne tortili mentre la statua del Redentore, posta sulla sommità della cuspide, venne trafugata da  ignoti nell’estate del 2015 e mai più rinvenuta, ma sostituita con una copia realizzata negli ultimi mesi e ricollocata il 24 ottobre di quest’anno (2021).

 

La struttura dell’altare si amplifica, si dilata per accogliere inserti plastici in un misto di scultura e pittura di pietra di grande effetto.

 

E’ nell’ambito di questa intensa produzione, che prende corpo la significativa collaborazione tra l’atelier dei Corbarelli e Sante Calegari il Vecchio, che darà vita ad uno schema molto ricorrente nella produzione bresciana di altari, con il paliotto ( la parte frontale dell’altare)  interamente a commesso con motivi floreali, di frutta, uccelli e affiancato da putti reggi mensa.

 

Oltre al paliotto, è in realtà il tabernacolo il vero centro del rinnovamento della devozione eucaristica voluta dal Cardinale Borromeo; la sua struttura fin dal ‘500 rimanda all’immagine canonica di un tempio, vera e propria chiesa nella chiesa, modello in scala di architetture dal sapore classico e sormontato da tribune espositive a più piani, ricche di fregi e sculture. In questa nuova concezione dell’altare, i Callegari segneranno un vero e proprio nuovo stile.

 

Sul cupolino fortemente sagomato, siedono 4 angioletti mentre al piano leggermente sottostante, al centro siede il Padreterno e ai lati sono seduti due angeli adoranti.

 

Sui supporti laterali di dimensione maggiore e posti all’estremità della trabeazione, si trovano Santo Stefano e una Santa martire.

 

Nel piano sottostante, in corrispondenza delle nicchie, trovano posto S. Giorgio e forse Santa Lucia mentre all’estremità della trabeazione si trovano i Santi Pietro e Paolo, invece al centro adagiate mollemente sul timpano si trovano le allegorie della Fede e della Carità.

 

Nel piano ancora sottostante, le arcate che si aprono tra le colonne tortili, sono oggi vuote ma in origine accoglievano sulle relative mensole altre due sculture ai lati e un gruppo raffigurante la pietà al centro.

 

Ai lati della ricchissima tribuna si trovano due angeli, che accentuano la struttura piramidale del complesso.

 

A cura di Nicoletta Senco

altare corbellini
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