Vallio Terme
Vallio Terme è un comune della provincia di Brescia di circa 1400 abitanti e si trova sulla strada che porta al colle di S. Eusebio.
Sorge all’interno di una verde vallata e, oltre al nucleo più recente, ubicato nel fondovalle, è costituito da nove vecchie contrade dislocate sui versanti: Caschino, dal latino cascus, vecchio, vetusto, antico; Cereto da cerrus, pianta della famiglia delle cupolifere del genere delle querce; Gazzino da gazinus, boschetto riservato nel quale era vietato il taglio delle piante; Oriolo da oriens (orientulus), borgo posto a oriente, sotto Bernacco, dalla parte dove sorge il sole; Porle, da portulae, piccole porte o strettoie aperte sulle contigue convalli: un passaggio obbligatorio; Sconzane , da deposito a disposizione della vicina, sovrastante rocca; Somagro da summus ager terreno posto in alto, alla sommità della strada di fondovalle; Sopranico da supernus vico, villaggio che sta sopra; Vigle da viculus, piccolo borgo.
Una spiegazione alla scelta di posizioni sopraelevate per i primitivi insediamenti deriverebbe dal fatto che in epoca glaciale la valle di Vallio sia stata sede di un lago prealpino, che a poco a poco si sarebbe ritirato, dando luogo all’attuale conformazione della valle. I poggi sopraelevati sono stati abitati per primi anche per ragioni climatiche (migliore esposizione) e difensive.
Il paesaggio di Vallio è caratterizzato dall’abbondanza di verde sia lungo la valle del Va sia sui poggi dove sorgono le contrade.
A nord si affacciano i monti Ere e Corvino che segnano il confine con Sabbio Chiese, a sud il monte Fontanelle (m 929), l’Olivo (m 934) e il Tre Cornelli (m 877), ultimi rilievi dell’altopiano di Serle.
La valle ha andamento est-ovest: da oriente giungono le brezze del Garda che dista Km 7, a occidente si delinea il colle di S. Eusebio culminante con la rocca di Bernacco.
La flora invernale è caratterizzata dalla rosa di Natale e dall’agrifoglio; quella primaverile dal croco e dalla genzianella.
Nei boschi dominano il carpino nero, l’orniello e nocciolo, mentre è in regresso il faggio; diffuse le varie specie di felci.
Scarsa la fauna locale ( volpi, donnole, ghiri)
il nome Vallio si è modificato nei secoli: nel secolo XI era chiamato Valli; nel secolo XV era chiamato Vajo, nel secolo XVII era chiamato Vallio.
Dal 1976, in seguito ad un referendum comunale, Vallio diviene Vallio Terme.
Per quanto riguarda l’origine del nome Vallio, gli studiosi ricordano quattro etimologie: La prima etimologia è dovuta al prof. Dante Olivieri che ritiene il nome Vallio essere derivato dall’aggettivo valleus=vallivo (in una valle); La seconda etimologia, espressa dal Gnaga: Vallio, dialettale Vai, deriverebbe da valli plurale.
Infatti Il Gnaga propone il concetto di pluralità di valli, dal momento che, unitamente a quella di Vallio, comprende la valle di Odolo, osservando che entrambi i loro rivi collettori principali portano il medesimo nome di Vrenda; La terza etimologia, dovuta a Natale Bottazzi, fa riferimento a due documenti assai importanti: l’uno dall’anno 1041 , in cui appare nominata una “curte de Valli”, l’altro del 1053 col nome Valli (citazioni provenienti dal codice diplomatico del volume V delle Storie Bresciane di Federico Odorici); La quarta etimologia, suggerita dal dott. Marzollo: il nome Vallio potrebbe derivare dal latino vallum che significa trincea o fortificazione difesiva. In effetti il paese risulta tutto circoscritto da alture come da una cinta difensiva naturale. Inoltre, a suo tempo, la valle ebbe delle difese artificiali quali la rocca di Bernacco e un castello, ora scomparso , che aveva la sua sede a Sopranico, come dà prova un documento assai importante del 1238, conservato nell’archivio segreto del Vaticano, in cui è chiaramente indicato un “Castrum de Vallibus”, cioè un castello, una fortezza sulle valli.
I due corsi d’acqua più rilevanti sono: il Vrenda e il Riv.
Il nome Vrenda deriva da verenda, che vuol dire verecondo, nascosto, quasi vergognoso di mostrarsi. Alcuni studiosi lo fanno derivare dalla radice antica Bro, che vuol dire sorgente (Broenda). Infatti è un corso d’acqua che ancora oggi scorre incassato, lontano dagli sguardi.
Il nome Riv deriva da Rivus, ruscello, rivo montano
Vallio Terme gode sicuramente di una posizione felice e offre la possibilità di soggiornare in un ambiente suggestivo, tranquillo ed accogliente.
L’opportunità e le basi per un richiamo turistico vennero accentuate dalla presenza di fonti d’acqua cristallina la cui conoscenza si diffuse rapidamente.
Fu nel 1953 che il comm. Albino Berardi fondò l’industria che avrebbe schiuso le porte al turismo vero e proprio: quello termale.
L’acqua sella fonte Castello di Vallio appartiene al gruppo delle bicarbonato-alcaline; è gradevole e digeribilissima. Indicata per la cura delle affezioni renali, del fegato e dell’apparato digerente
La cura si pratica alla Terme, circondate da un grande parco, sorbendo l’acqua tiepida lentamente al mattino a digiuno.
La stagione va da fine maggio a tutto settembre e le Terme sono convenzionate con tutti gli enti mutualistici.