Il Santuario sorge qualche metro oltre il confine territoriale di Prevalle in territorio di Gavardo, ma è da sempre oggetto di devozione e sotto la giurisdizione della Parrocchia prevallese di San Michele.
La tradizione locale vuole che dove sorge la chiesetta esistesse una piccola edicola, un semplice pilastro, su cui era dipinta la Madonna in trono al quale sarebbe poi stata sostituita l’attuale costruzione.
Il manufatto architettonico ha sembianze semplici, a capanna, con timpano superiore sottolineato da una cornice, interrotta dall’apertura centrale. All’ingresso la porta principale è sormontata da una lapide che recita: “Nel 1836 dopo una processione a questo Santuario diretta dall’Economio Spirituale don Antonio Fusi cessò il colera“. Tale porta è affiancata da due finestre e il campanile si trova retrostante alla chiesa, in prossimità dell’abside.
All’interno, sull’unico Altare, si venera il quadro della Madonna seduta in trono con bambino, copia di autore ignoto della grande pala del Giorgione che si trova nel Duomo di Castelfranco Veneto.
Il nome Carrozzone deriva dal termine latino CAREX: “cariceto”, luogo di carici (piante palustri assai diffuse).
La seconda domenica di luglio per sciogliere un voto fatto nel 1836 dalla popolazione della contrada di Baderniga, una delle otto che compongono il paese di Prevalle, si svolge una singolare processione dalla contrada stessa sino al santuario suddetto.
Sappiamo pochissimo intorno alla devozione e all’esistenza di un Santuario prima di quella data, solo poche carte dell’Archivio Parrocchiale attestano l’esistenza di una solennità celebrata al Carrozzone almeno sin dal 1820.
A cura di Francesca Dondelli