Nuvolento

Chiesa in stile romanico a navata unica divisa in quattro parti, con soffitto in tavelle in cotto decorate

Pieve di Santa Stefania

La struttura attuale, in stile romanico a navata unica divisa in quattro parti, con soffitto in tavelle in cotto decorate, è ciò che resta di vari interventi eseguiti soprattutto tra l’XI e XIV secolo, anche se certamente la Chiesa è stata eretta attorno ad un nucleo molto più vecchio dato che risulta già pienamente attiva nei secoli IV e V.

Ne sono testimonianza le numerose epigrafi romane che sono state ritrovate attorno alla Pieve ed i resti di un’antica villa romana, ritrovati nel 1986 e da poco resi fruibili al pubblico, poco distanti dalla Chiesa.

 

La Pieve sorta molto probabilmente su un antico luogo di culto pagano e sull’incrocio di alcune strade romane, per molti secoli è stata il centro della vita sociale e religiosa di Nuvolento ma anche dei paesi vicini, dato che dipendevano da essa per i sacramenti le comunità di Goglione (attuale Prevalle), Paitone, Serle, Nuvolera, Mazzano, Molinetto e ciò le provocò per vari secoli rapporti conflittuali con il monastero benedettino di san Pietro in Monte (Serle).

 

. Attualmente è intitolata alla Madonna Addolorata anche se viene spesso ricordata, in antichi documenti, come la Pieve di Santa Stefania. Questa santa pare però che non sia mai esistita e che il nome sia la “storpiatura” del termine “stefanìe” parola che ricordava le celebrazioni che venivano fatte in onore di santo Stefano I papa e di santo Stefano diacono e protomartire.

 

La parte più antica è quella dell’abside semicircolare con forme architettoniche di stile lombardo cluniacense la cui rappresentazione stilizzata è entrata nello stemma comunale di Nuvolento. All’interno sono stati portati alla luce vari cicli di affreschi rappresentati santi e scene care alla devozione popolare. Di particolare importanza sono la cappella di sinistra realizzata per volontà della famiglia De Facchis attorno al 1500 tutta affrescata e completata da una particolare copertura a valva di conchiglia, l’arco trionfale e l’abside con affreschi del 1400 e 1500, l’altare maggiore con la soasa lignea della prima metà del 1600 in stile barocco che racchiude una tela raffigurante Santa Stefania, la cappella di destra con decorazioni del XVII secolo che contiene l’immagine miracolosa della Madonna della Pieve (compianto su Cristo morto, attribuito a Paolo da Caylina il Giovane). Il soffitto della chiesa è interamente ricoperto da tavelle in cotto decorate (XVII secolo). La struttura originaria dell’organo è del terzo decennio del 1700 ed è stata più volte rimaneggiata anche nelle decorazioni esterne. Lo strumento è opera di Giovanni Tonoli (op.42) restaurato nel 2008. Accanto alla chiesa, all’esterno, svetta un alto e massiccio campanile alla cui base sono ben visibile grandi pietre d’epoca romana, recuperate molto probabilmente da un recinto funerario.

 

A cura di  Alberto Franzoni

 

cappella facchi
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