Prevalle

Palazzo Morani-Cantoni

Fin da lontano, circondato dalla campagna si vede Palazzo Morani nato sia come testimonianza di cambiamento di status sociale  da parte della ricca famiglia Morani entrata nella nobilità, sia come centro di una prosperosa  azienda agricola.

 

I Morani accumularono ricchezza con la produzione del baco da seta (ancora oggi il viale di avvicinamento al palazzo è un doppio filare di gelsi secolari diventati alberi monumentali censiti) e iniziarono l’ ammodernamento di un precedente edificio  trasformandolo  nel  più sontuoso palazzo della zona.

 

Sono molte le famiglie nobiliari che si succedono nella proprietà del palazzo ed appartengono al circondario di Prevalle.

La prima famiglia ad avere possessioni nella zona è quella dei Medici, originari di Gavardo, che nel secolo XVI costruirono la barchessa nella porzione ad est del complesso attuale.

 

Alla metà del ‘700, con la possessione Morani, la barchessa venne racchiusa in un progetto ben più ambizioso: la costruzione del Palazzo.

L’architetto fu probabilmente Domenico Carboni, che progettò anche la parrocchiale di S. Eufemia. Si possono notare nell’edificio degli aspetti che ritroviamo in molti palazzi dell’epoca: lo sviluppo in pianta ad U, con corpo centrale di dimensioni maggiori al resto e allineato alla strada;  giardino disposto verso sud;  portone centrale di imponente grandezza con balcone superiore. Le caratteristiche estetiche sono tipicamente neoclassiche, in un clima, quello della Repubblica Veneta, in cui il neoclassico si sviluppa prima rispetto ad altre realtà territoriali.

La funzione della villa riprende però il tema “barocco” della “villa agricola” (con il granaio e la coltivazione dei gelsi) adibita anche all’ozio dei signori: il palazzo di campagna era anche di “rappresentanza”.

 

Il giardino era il tramite che permetteva l’estensione del Palazzo nel territorio, sia con artifici concreti (asse centrale che termina in un sistema a  terrazzo che permette di percepire tutto il paesaggio circostante) ma anche per fini politici: la famiglia affermava così il suo potere, al di fuori della sua proprietà.

 

Ai Morani prestamente estintasi succedettero i Cantoni che possedettero il palazzo a partire dal 1829 fino al 1982, anno in cui venne acquistato dal comune.

L’impianto che è possibile vedere oggi, divenuto sede del Municipio, è quello risalente al ‘700, le problematiche economiche delle famiglie non permisero rimaneggiamenti sostanziali all’edificio.

Google Maps

Caricando la mappa, l'utente accetta l'informativa sulla privacy di Google.
Scopri di più

Carica la mappa

Ecomuseo del Botticino