Paitone
Paitone è un Comune della Provincia di Brescia di circa 2000 abitanti e la sua area montana è nota, nella letteratura geografico-speologica, con il nome ormai classico di “Carso di Paitone”.
Paitone è situato ai piedi di colline che lo cingono ad anfiteatro, a ridosso della statale 45 bis (Brescia-Tormini) che lo attraversa a sud nella frazione Bettola.
Il paese è dal punto di vista urbanistico, un aggregato di varie contrade: Paitone capoluogo, Bettola, Risoline, Colombaro, Soina e i nuclei montani di Pospesio, Marguzzo, Sarzena.
Preziosi reperti archeologici, rinvenuti negli anni Sessanta sul monte Paitone, testimoniano l’esistenza di un insediamento umano preistorico, risalente all’età del bronzo
L’esame di tale reperti, ora conservati nel Museo di Gavardo, e un sopralluogo alla località di rinvenimento, hanno accreditato l’ipotesi che sulla dorsale del monte, verso la valletta di Pospesio, sorgesse l’insediamento, costituito da capanne all’asciutto, sovrastanti uno specchio d’acqua interno che occupava la valletta. Quest’area e l’area montana, a nord dell’attuale paese, dovette essere fin dall’epoca preromana, per la posizione ospitale e di transito, luogo residenziale favorevole.
Fu successivamente meta di migrazione di popolazioni nordiche e montanare, provenienti dall’Alto Chiese. Furono queste a costruire i cascinali tozzi, sorretti da pilastri bassi e di enorme grossezza, con portali larghi e bassi tipici della zona: i baitù (VII secolo circa); Paitone potrebbe quindi essere un toponimo che deriva dalla denominazione di questi cascinali. Il Nome di Paitone verrebbe da Baitù (grande baita) oppure dalla voce lombarda de loglio (erba).
La storia documentata di Paitone è legata alla presenza dei Benedettini del monastero di S. Pietro in Monte Orsino di Serle (secolo XI), che presero possesso dei plessi montani di Pospesio e Marguzzo e procedettero alla bonifica delle terre pedemontane, cui seguì la costruzione dei nuclei abitati di Soina e Colombaro
Nell’XI secolo fanno la loro comparsa i Capitani de Paitono, signori di Paitone, vassalli feudatari del monastero benedettino di Serle
Nel 1426 Paitone divenne veneziano (faceva parte della quadra di Gavardo)
Dei Capitani de Paitono il più celebre è quel Valerio Paitone, al quale a Brescia è intestata una via, congiurato nel 1512 contro i Francesi, ucciso nel 1516 in un’imboscata tesagli a Nave.
Lo stemma che attualmente orna il vessillo comunale (scudo con tre lune falcate d’argento, sormontato da una corona) era lo stemma di questa famiglia di capitani del popolo
Il nucleo originario è quindi da collocarsi nella Zona della chiesa di Santa Giulia, dove risiedeva la famiglia Paitone (vassalli del monastero di San Pietro in Monte Orsino di Serle) e dove, in via Moretto, si distinguono alcune case medioevali.
Le vicende storiche dell’epoca moderna e contemporanea hanno visto i Paitonesi protagonisti discreti, apparentemente ai margini degli eventi più eclatanti, eppure presenti nel loro agire concreto e dignitoso, in una dimensione che li ha caratterizzati e li caratterizza come comunità viva e, aldilà di contingenti divergenze, solidale
I Nuclei Urbani Marguzzo e Sarzena
Marguzzo sorge a 435 metri s.l.m. è di origine celtica e in documenti del secolo XV, risulta essere un Comune autonomo.
Sarzena sorge a 468 metri s.l.m. è di origine latina (Sarcina) guardata, si dice, anticamente da un fortilizio
Situati a nord del paese, in zona montana, vi si arriva con una comoda strada panoramica che si inerpica in mezzo ad un bosco di conifere. Sono i nuclei più antichi di Paitone sorti nel VII-VIII secolo; sono tuttora visibili, anche se compromesse nelle loro caratteristiche architettoniche, le costruzioni basse con pilastri tozzi e robusti. A Marguzzo sorge la chiesetta di S. Martino, che risale al VII secolo. In epoca medievale questi nuclei avevano regolare collegamento stradale con Gavardo e la Valle Sabbia via Gusciana, e con Brescia via Serle, S. Gallo e Botticino
Pospesio
Sorge a 254 metri s.l.m. Il suo nome deriva da post-pensum o, secondo altri, post-paesum. Qui passava l’antica strada che collegava i paesi pedemontani. E’ un nucleo abitato sorto intorno ai cascinali: si adagia in un’ amena valletta il cui fianco sud, costituito dal monte Paitone, è caratterizzato dalla presenza delle numerose cave oggi dismesse. E’ in comunicazione con Gavardo tramite la strada della valle Gusciana
Colombaro e Soina
Sorsero intorno al XI secolo ad opera dei Benedettini di S. Pietro in Monte Orsino di Serle, in zona pedemontana, a seguito delle bonifiche delle terre acquitrinose.
Delle due contrade, Soina, sorge a 195 metri s.l.m. ed è di origine celtica e significa sulla soglia ed è quella che ha conservato un aspetto suggestivo ed austero, per la particolare tipologia delle sue costruzioni, alcune delle quali, risalenti al XVI secolo, sono menzionate da Fausto Lechi nel IV volume de Le dimore bresciane (casa Achille, casa Ghio, casa Ghidinelli)
Colombaro sorge a 177 metri s.l.m. e la sua origine è medioevale. L’architettura delle case del nucleo centrale (finestrelle ogivali, mura possenti) affacciate su via Moretto, testimonia che questo borgo è di origine medievale. Vi sono case che, pur ampiamente rimaneggiate, conservano ancora tratti caratteristici (casa Cavalleri in via S. Giulia, villa Basiletti-Martinengo e villa Sorelli in via Moretto).
Bettola
La frazione Bettola sorse intorno a villa Averoldi, la cui parte centrale risale al XVI secolo, sulla strada che a quel tempo univa Paitone a Goglione di Sotto (Prevalle). La costruzione della Strada Regia (attuale SS 45 bis) portò ad un incremento delle abitazioni.


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