il Sentiero degli Antenati: Nuvolento

dai miei avi appresi il duro lavoro del fabbro: ho fornito a contadini, muratori, cavatori i ferri del mestiere

Francesco Giuseppe Leali

Considerazioni di Francesco: dai miei avi appresi il duro lavoro del fabbro nell’antica fucina di Nuvolento dove per una intera vita, con la collaborazione dei miei fratelli e del possente maglio ad acqua produssi un’infinità di attrezzi agricoli: forche, pale, vanghe, zappe,…

Ai contadini, ai boscaioli e ai muratori della zona fornii i luccicanti ferri del mestiere, ferri che avevo forgiato con perizia e sudore.

Quando nel 1978 il ritmico sonante maglio cessò di battere i suoi colpi che si udivano a distanza di vari chilometri anch’io mi fermai per il meritato pensionamento.

 

La storia:

Il cognome “Leali” nella provincia di Brescia da sempre è legato alla lavorazione del ferro nelle fucine e nei magli.

Francesco Giuseppe Leali nacque nel 1908 e  proviene da una famiglia che lavora il ferro almeno  sin dagli inizi del 1800: a Bedizzole (presso Ponte Chiese), a Odolo, a Vestone, ad Artogne e a Pontevico per  arrivare definitivamente  a Nuvolento dove dal 1930 circa, per alcuni anni anche con l’aiuto dei fratelli Vitale, Edoardo, Vincenzo e Faustino, gestisce il maglio ad acqua fino alla sua morte avvenuta nel 1997.

 

Questa fucina terminerà l’attività nel 1978.

La fucina dei magli di Nuvolento nasce attorno al 1100, inizialmente come mulino per macinare i cereali. È costruito e gestito dai frati benedettini del Monastero di san Pietro in monte Orsino  di Serle che hanno anche un convento a Nuvolento all’Arsana.

Successivamente nel 1409 viene costruito il nuovo opificio: un maglio ad acqua che secondo informazioni tramandate forgiava principalmente armi e spade.

In seguito il lavoro si sposterà sulla produzione di attrezzi agricoli: zappe, vanghe, forche, ecc.

 

A dimostrazione dell’antica tradizione di questi magli a Nuvolento da tempo immemorabile una delle più antiche vie del centro del Paese si chiama appunto via Fabbri.

 

Oggi l’antico maglio è stato sottoposto ad un attento restauro conservativo ed è divenuto un  piccolo museo privato.

don celestino (1)
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